commissariato agli Usi Civici

Regioni Lazio Toscana Umbria

  progetto di associazione consortile tra le Universita’ Agrarie ricadenti nel territorio del comune di Leonessa
UNIVERSITA’ AGRARIA DI PIEDELPOGGIO
 

Il dominio collettivo dell'Università agraria di Piedelpoggio, è quello maggiormente oggetto di rivendica da parte dell'Ente esponenziale. Infatti, secondo l'attuale intestazione catastale, il territorio interessato è di ettari 3.72.7.1.10, come risulta dalla partita 1467 con l'intestazione Comune dì Leonessa per la frazione di Piedelpoggio.

Aldilà delle intestazioni catastali, è da dirsi che il dominio collettivo è stato amministrato dall'Università agraria così come riconosciuto dal De Renzis, nelle sue relazioni su Sesti e Sestieri di Leonessa dal 1910 e della cui autonomia amministrativa l'università stessa detiene numerosi documenti di secoli precedenti.

Per quanto attiene la consistenza del dominio collettivo, si sono succedute diverse istruttorie demaniali oltre a quelle del De Renzis, quelle dei Dr Agr. Vincenzo Schiavone, quelle del Dr Agr. Roberto Chiaretti e quelle del Dr Leopoldo Fedi, tutte depositate all'archivio del Conimissariato agli usi civici di Roma, ma che non risulta siano state rese definitive da apposita sentenza commissariale.In ordine cronologico, l'Istruttoria dello Schiavone dell'anno 1927, riguardava l'intero territorio del Comune di Leonessa ed era rivolto a descrivere il demanio civico appartenente ai Sestieri e a determinare i  frutti indebitamente percepiti dagli stessi, per la reintegra dei beni e del relativo indennizzo al Comune di Leonessa in virtù dell'ordinanza 20 agosto ‑1 settembre 1921 del Regio Commissario agli usi civici dell'Aquila, che dichiarava la demanialità delle Montagne godute dei Sestieri.

A tale sentenza ha fatto seguito quella del 1957 del Dr Chiaretti, volta ad accertare i beni appartenenti alle ville di S, Clemente e Vallimpuni. avendo le popolazioni delle suddette ville chiesto la costituzione dell'amministrazione separata dei beni a norma dell'art. 16 della legge 1766/1927. La terza istruttoria demaniale ultima in ordine cronologico, è quella del Fedi del 27/11/1971 relativa alla controversia tra l'università agraria di Piedelpoggio ed il Comune di Leonessa circa l'appartenenza dei beni, l'eventuale promiscuità e la delimitazione dei confini tra il Comune di Leonessa e l'università agraria. Secondo quest'ultima perizia che si Ritiene la più pertinente all'Università di Piedelpoggio, l'istruttoria demaniale apporta alcune variazioni alla consistenza catastale e precisamente

a) in diminuzione la particella 90 del foglio 19‑8 per ettari 7.37.60 appartenenti a privati proprietari con riferimento alla perizia Schiavone,

b) in aumento le particelle 18 e 19 del foglio 126 alla partita (ex 1520 ora) partita 8399, appartenente al Sesto di Prato Piccinino per ettari 3935.10 e la particella 40 del foglio 129 appartenente al Sesto di Macchia Porana per ettari 50.03. 10, nonchè la particella 67 del foglio 125 alla partita (ex 1521 ora) 8400 in loc.  S. Giuseppe per ettari ‑191.00.

Applicando tali variazioni, la superficie attribuibile all'Università agraria di Piedelpoggio aumenterebbe in estensione da Ha 372.71.10 ad Ha 457.62.70, semprechè tale istruttoria sia confermata da sentenza commissariale. Tuttavia l'amministrazione dell'Università agraria di Piedelpoggio rivendica la promiscuità di uso sulle montagne di Cambio e Macchia porana fino al fosso di Bagno, promiscuità di uso insieme agli abitanti del Sesto di Croce frazionisti di S. Clemente e Vallimpuni e analoga promiscuità sul restante territorio del Sesto di Prato Piccinino con gli abitanti del Sesto di Corno. L'esistenza di tale promiscuità è accertata anche nella relazione del De Renzis. Nella presente relazione la superficie considerata come appartenente all'Università agraria di Piedelpoggio è quella risultante dall'Istruttoria del Fedi, ricordando comunque non essere competenza del presente incarico commissariale l'accertamento del dominio collettivo.

La ripartizione dei beni dell'Università agraria in qualità di coltura, secondo le attribuzioni del vigente catasto risulta essere

Pascolo
Ha  15.05.40 
3.29%
Incolto produttivo e fabbricati
Ha  1.04.00  
0.23%
sup. boschiva
Ha  16.09.40
3.52%
sup.  a bosco ceduo
Ha   352.41.70
77.01%
bosco alto fusto
Ha   89.11.60
19.47%
tot. Sup. boschiva 
Ha   441.53.30
96.48%
totale estensione
Ha   457.62.70
100.00%
     

L’indagine cartografica condotta sulle C.T.R. conferma sostanzialmente la prevalente

Vocazione forestale del demanio civico, come da seguente prospetto:

 
qualità di coltura catastale
qualità di coltura C.T.R.
differenza
sup. pascoliva 
Ha  16.09.40
Ha      24.17.40
Ha  +8.08.00
sup. boschiva
Ha  441.53.30
Ha    433.45.30
Ha  - 8.08.00
totale estensione
Ha  457.62.70
Ha     457.62.70
 

 

tale differenza è dovuta a mancata suddivisione tra bosco e pascolo in alcuni mappali assai estesi, in prossimità di Prato Pecoraro.

Il dominio collettivo è costituito da un unico corpo a forma irregolarmente rettangolare, si estende dal versante settentrionale del Monte Catabio e più propriamente da Colle Prato Pecoraro a quota 1817 ad oriente e da Colle La Croce a quota 1626 ad occidente, versante che scende fino a quota 1023 a sud dell'abitato di Piedelpoggio. Il confine ovest inizia dalla località Laghetto a quota 1686, risale con andamento a linee spezzate fino a quota 1712, indi scende al Colle della Croce a quota 1626 dove è ubicato l’ eremo di S. Giuseppe , ridiscende lungo la vecchia strada mulattiera dell’ eremo, per tratto che passa a crinale spartiacque tra il Sesto del poggio a quello della ripa e segue con linea retta, il fosso detto di S Cristoforo fino a raggiungere il confine nord.

Il confine nord si snoda dal fosso di S. Cristoforo ad ovest lungo la strada vicinale Cannotella‑Rocchetta fino all'incrocio con la strada vicinale che sale a Prato Piccinino indi prosegue verso est con linea spezzata che la divide da terreni di proprietà privata fino a raggiungere un piccolo rio posto oltre la strada vicinale di Macchia poiana. Il confine est percorre il piccolo rio fino a che questi, risalendo, incrocia la strada vicinale di Macchia Porana e la segue fino alla fonte di Macchia Porana, a quota 1433, indi dopo breve spostamento verso ovest  lungo la strada di Fora dei faggi, raggiungendo Il confine sud.

IL confine sud. partendo da est, con linea retta raggiunge il punto trigonometrico di Prato Pecoraro e con andamento curvilineo raggiunge Prato Piccinino a quota 1632 e Prosegue con linea abbastanza rettilinea fino alla località Laghetto all'incrocio con il confine ovest.

L'Università agraria di Piedelpoggio e' amministrata da un Consiglio di quattro membri si riunisce circa 12 volte l'anno. mentre l'Assemblea degli utenti viene convocata una o due volte l'anno.

Le famiglie residenti nella frazione di Piedelpoggio, che comprende anche i nuclei rurali di Villimmagine e Case Calore sono circa 30, con 50 abitanti.

L’uso civico di legnatico viene esercitato da 25‑26 utenti, mentre quello di pascolo solo da 3 4 utenti. I capi  bovini allevati nelle aziende agricole si aggirano sul 150‑180 capi, mentre gli ovini sono una trentina.

L’affitto  dei pascoli viene concesso ai pastori con contratto triennale e frutta all’università agraria la somma i £ 450.000.

Il taglio della legna per la vendita commerciale viene praticato mediante gara d’asta. Attualmente è in corso un taglio di conversione dal ceduo a alto fusto con il finanziamento della regione Lazio.

Nei pascoli sono richiesti interventi di manutenzione al punti di abbeverata e la captazione di un'altra sorgente, oltre ad opere di recinzione. La viabilità di arroccamento è buona per l'esistenza di strada forestale che accede all’eremo di S. Giuseppe e che attraversa la parte alta della proprietà E' più carente la viabilità di esbosco alle quote medio basse delle proprietà. Il completamento della viabilità forestale e le utilizzazioni del bosco per vendita commerciale risultano difficoltose per l'esistenza del vincolo paesaggistico della legge 1497/39che interessa l’intera proprietà dell’Università agraria

La raccolta dei prodotti del sottobosco è libera, la produzione di tartufi é contenuta.

L'Approvvigionamento idrico della frazione è stato realizzato nel passato dall'Università agraria e ha un costo annuale di manutenzione di £ 1.000.000‑2.000.000‑ per il suo potenziamento sarebbe necessario assicurare un impinguamento con la captazione di 4 sorgenti.

Il turismo estivo è notevole con la presenza di 1.000 unità villeggianti, mentre nel Periodo invernale le presenze si attestano sulle 200 unità. Le possibilità di  itinerari naturalistici ed escursionistici sono notevoli.